Ti stai chiedendo come ridurre l’infiammazione in modo naturale? Questo articolo vuole aiutarti a trovare modi alternativi per fare in modo che il dolore non prevalga sulla tua vita.
Col tempo, il sistema immunitario e gli altri meccanismi del nostro organismo tendono a – passami il termine, “usurarsi”. Articolazioni, organi, nutrienti: tutto nel nostro corpo può venire meno alla sua funzione e, a quel punto, infiammazione e dolore prendono il sopravvento e non ti lasciano più vivere una vita serena.
Quando la sofferenza raggiunge il limite, generalmente, quello è il momento in cui si inizia ad abusare di antidolorifici, antinfiammatori e altri farmaci.
C’è un’alternativa naturale a tutto questo, per ridurre il dolore e l’infiammazione senza andare ad imbottirsi di farmaci che spesso e volentieri causano problemi che poi devono essere necessariamente risolti.
Ridurre l’infiammazione con gli omega-3
Una delle cose più semplici per ridurre in modo naturale l’infiammazione è migliorare la nostra alimentazione. I cibi che assumiamo, infatti, determinano in modo molto forte il nostro stare bene o male. Ci sono cibi che “infiammano” ovvero peggiorano stati e condizioni di infiammazione dell’organismo e altri che leniscono i sintomi persistenti delle infiammazioni, croniche o meno che siano.
Un esempio lampante è l’azione antinfiammatoria dell’assunzione di grassi buoni. Questo, tradotto nella pratica della nutrizione funzionale, significa aumentare la quota di omega-3 (antinfiammatori) e ridurre sensibilmente quella di omega-6, proinfiammatori. Un’alimentazione che favorisce la riduzione dell’infiammazione e del dolore prevede un rapporto di 1:3 di omega-3 a omega-6. Purtroppo tendiamo ad assumere una quantità poco corretta di omega-3 a sfavore degli omega-6 e quindi favoriamo il presentarsi dell’infiammazione e della sua cronicizzazione.
Vuoi ridurre l’assunzione di omega-6 e stare meglio? Comincia a ridurre le il consumo di olio vegetali come olio di girasole e mais, junk food e pane, pasta e pizza. Aumenta, al contempo, la quota di omega-3 assumendo cibi che ne contengono un quantitativo significativo come pesce grasso (salmone, aringhe e altri pesci simili) e assumili almeno due volte alla settimana. Anche la carne grass fed aiuta (carne nutrita con erba), i semi di chia e lino e così via.
Quando ti rivolgi ad un professionista della Salute, poi, potrai ricorrere ad un potentissimo aiuto all’assunzione di omega-3 attraverso l’integrazione.
Aumenta gli antiossidanti
Tantissimi studi sostengono che bassi livelli sierici di antiossidanti aumentano il rischio di malattie e condizioni infiammatorie come fibromialgia e artrite reumatoide. Aumentare i livelli degli antiossidanti diventa una priorità per sconfiggere l’infiammazione e il dolore che ne deriva.
Aumentare gli antiossidanti è un altro dei compiti di un’alimentazione funzionale alla riduzione dell’infiammazione. La frutta e la verdura, in particolare, sono ricchissime di antiossidanti e fungono da protezione per il nostro organismo sia quando si parla di danni da stress ossidativo che dall’infiammazione e dai processi che la causano.
Anche i flavonoidi aiutano a costruire una barriera protettiva contro l’infiammazione. Questi si trovano nelle verdure a foglia verde (broccoli, spinaci, cavoli) che contengono anche i sopracitati antiossidanti che ci servono nella lotta contro l’infiammazione. Assumere frutta rosso-blu come i mirtilli fa bene al sistema immunitario: questi frutti aiutano i macrofagi – cellule del sistema di difesa del nostro organismo, ad eliminare le sostanze tossiche prodotte dall’infiammazione. Anche altra frutta di altri colori come l’ananas aiutano a stimolare la reazione antinfiammatoria con iniezioni benefiche di bomelina e allicina.
Gli antiossidanti contrastano i radicali liberi e riescono a contenere l’infiammazione.
I nutrienti giusti possono aiutare nella lotta all’infiammazione?
La risposta è ovviamente sì.
I nutrienti sono fondamentali nel supportare la lotta all’infiammazione e al dolore: minerali, vitamine e così via.
Glucosamina
La glucosamina, per cominciare, gioca un ruolo fondamentale per supportare la salute di tendini, cartilagini e liquido sinoviale delle articolazioni. La capacità dell’organismo di produrre glucosamina si riduce con l’avanzare dell’età: per questo l’integrazione di questo componente aiuta a riparare la cartilagine. La sua assenza favorisce il dolore e l’infiammazione.
La Vitamina D
La vitamina D è fondamentale per combattere l’infiammazione. Ne siamo molto carenti perché non ci esponiamo abbastanza al sole, la nostra alimentazione non ne fornisce abbastanza e altre cause che abbiamo esplorato qui.
Solo il 10% della vitamina D che serve all’organismo riusciamo ad assumerla dall’alimentazione. Diventa fondamentale esporsi correttamente al sole almeno 20 minuti al giorno e integrare nelle giuste quantità.
La vitamina D è importante per ridurre il rischio di progressione delle malattie e condizioni infiammatorie, per sostenere il sistema immunitario, la salute delle ossa. Unita alla vitamina K, poi, aiuta anche a facilitare l’assorbimento del calcio dal sangue alle ossa.
Calcio, Magnesio e Zinco
Il calcio è importante per la salute delle ossa ma assunto singolarmente non sortisce grandi effetti purtroppo. Assieme al magnesio, però, fa faville contro l’infiammazione e la modulazione del dolore perché lavorano in tandem in modo molto efficace. Il magnesio è importante nella salute delle ossa e nel trasporto del calcio verso le cellule. Calcio e magnesio possono essere assunti tramite l’integrazione e l’alimentazione: verdure a foglia verde, mandorle, sardine, noci, semi, lenticchie (attenzione alle lectine), noci.
Un altro minerale molto importante nella lotta all’infiammazione è lo zinco. Questo aiuta a riparare i tessuti e sostiene il sistema immunitario. Lo zinco può essere assunto attraverso l’integrazione e l’alimentazione. Puoi trovarlo nelle noci, nei semi, nella carne grass fed e in altri alimenti.
Ridurre l’infiammazione prendendoti cura del tuo sistema gastro intestinale
Un altro passo nella lotta all’infiammazione è quella di prendersi cura del proprio sistema gastrointestinale. Sempre più spesso, per lenire i sintomi del dolore e dell’infiammazione si fa uso per lungo tempo di quelli che vengono classificati come FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) che danneggiano il microbiota intestinale, quella che viene – erroneamente e comunemente definita flora intestinale
L’uso prolungato dei FANS mostra un sistema gastro intestinale infiammato, alterato e persino danneggiato più o meno seriamente a seconda della durata e della “forza” dei farmaci assunti. Molti pazienti lamentano, ad esempio, lamentano problemi con alimenti che non avevano in precedenza o disturbi come reflusso gastroesofageo, dispepsia, stipsi e altri sintomi digestivi che prima non avevano mai registrato.
La soluzione?
Un lavoro coordinato tra gastroenterologo e nutrizionista funzionale che permetta al paziente di concentrarsi su un percorso di guarigione dell’intestino. Vuoi qualche informazione in più? Puoi contattarmi qui.