carne grass fed

Avete mai sentito parlare di carne “Grass Fed?

Forse gli americani sono più informati di noi grazie anche a Micheal Pollan che ha pubblicato il libro “Il dilemma dell’onnivoro”, ma anche senza aver letto il suo libro possiamo comprendere meglio di cosa stiamo parlando…Iniziamo per gradi: il termine  significa “allevato a erba” e si riferisce a tutti i bovini cresciuti allo stato brado al pascolo, quindi alimentati a erba (al limite in inverno a fieno) per tutto il loro ciclo di vita , dalla nascita fino alla macellazione. Questo tipo di alimentazione rispetto a quella tradizionale, dove i bovini vengono spesso nutriti con cereali e mangimi, per una crescita e un ingrasso rapido, permette di rispettare il benessere dell’animale ed essere meno impattante.

LA QUALITÀ

La qualità della carne del bovino alimentato a erba è eccelsa, e presenta un profilo bromatologico completamente differente da quella presente sui banchi frigo dei supermercati.  Sono presenti, infatti, acidi grassi omega 3 (si proprio loro!!!) e vitamine liposolubili: mentre la quantità di grassi saturi è la stessa rispetto alla carne tradizionale. Gli omega 3 sono acidi grassi essenziali spesso poco presenti nella nostra alimentazione e fondamentali nella prevenzione di malattie cardiovascolari e per il buon funzionamento di cervello, occhi e ghiandole endocrine. Senza tralasciare che nella tradizionale carne di bovini di allevamento è maggiore la presenza di grasso e meno nutrienti. E’ quasi sprovvista di zinco, minerale essenziale per la vita degli esseri umani che, oltre ad avere un ruolo fondamentale nella sintesi delle proteine, contribuisce a regolare la produzione di cellule del nostro sistema immunitario.

DOVE TROVARLA

In Italia il percorso è solo all’inizio, ma grazie alla Grass Fed Italia (https://www.grassfeditalia.com) è stato possibile anche organizzare un sito di e-commerce dedicato a questo tipo di carne proveniente per ora dall’Irlanda dove sono presenti diversi consorzi che aderiscono al programma di ecosostenibilità Origin Green che garantisce il controllo costante di tutti gli enti dipendenti di tutta la filiera. Il lavoro di ricerca nel territorio italiano è ancora minuzioso, poiché gli allevatori di questa tipologia  sono di un numero minimo e di nicchia, con vendita rivolta prettamente a conoscenti e tramite  “passa parola”, ma fortunatamente il mercato si sta sensibilizzando anche grazie a un’attenzione maggiore alla eco sostenibilità, all’inquinamento e soprattutto anche al benessere dell’animale stesso.

IL CONSIGLIO

  • Scegliete sempre la carne da consumare con attenzione, cercando di sapere da quale allevamento proviene.
  • Consumarla 2/ 3 volte a settimana, in base anche alla propria attività e al metabolismo
  • Imparare a riconoscere cosa il nostro corpo ci richiede e le reazioni dopo averla mangiata.

CURIOSITÀ: LA WAGYU

Come tutti i bovini del mondo anche il wagyu deriva dal bue da lavoro, ma grazie al clima mite scandito dalle quattro stagioni, tipico dell’arcipelago giapponese, ripetuti miglioramenti della qualità hanno reso il wagyu una varietà raffinata caratterizzata dal sashi (marmorizzazione). In Giappone i bovini erano animali domestici indispensabili per il lavoro dei campi e, anche per motivi religiosi, l’utilizzo alimentare della loro carne fu più volte proibito. La carne di manzo iniziò a divenire popolare nel 1877 quando, come simbolo di apertura culturale, in tutta Kyoto aprirono 558 ristoranti di gyunabe (zuppa contenente manzo). Negli anni ’40 a Kyoto c’era l’abitudine, il sabato e la domenica di mangiare il sukiyaky (brodo di carne e verdure). Fu così che la richiesta di carne di manzo aumentò, proprio mentre quella di buoi da lavoro diminuiva a causa della diffusione delle macchine agricole e la quantità della carne venne ulteriormente migliorata per ottenere degli animali più grandi a solo uso alimentare. Oggi gli esemplari di wagyu, da quando nascono finchè non vengono venduti, vengono allevati con cura uno ad uno, come se fossero membri della famiglia, viene addirittura dato loro un nome! Per un periodo che va dai 7 ai 10 mesi dalla loro nascita, i vitellini vengono allevati nella fattoria, allattati uno alla volta e facendo loro indossare una mantellina fatta a mano nei periodi più freddi. Come mangime poi, oltre a quello concentrato e ai foraggi come erba e paglia di riso, viene dato loro un insilato integrale fatto con piante di riso intere. E’ soprattutto la paglia di riso a essere indispensabile alla marmorizzazione e al biancore del grasso. La valutazione della carne si suddivide nella valutazione del livello di qualità e in quella del livello di tasso produttivo. I livelli sono 5 in base alla marmorizzazione del grasso (sashi), al colore e alla lucentezza della grasso. E’ risaputo che il grasso del wagyu contiene un alto tasso di “acido oleico” che ne rafforza la gustosità. L’ acido oltre ad aumentarne la bontà, secondo alcuni studi, potrebbe aiutare a combattere malattie autoimmuni, come i reumatismi.

Author: Dott. Francesco Marinelli

Mi occupo di nutrizione funzionale e credo che il cibo sia la medicina più potente che esista e in grado di migliorare la tua vita, se sai come utilizzarlo. Come diceva Ippocrate, fa che il cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il cibo. Inizia a pensare alla nutrizione come a un atto di amore, per prendersi cura di sé stessi e del proprio corpo. Per fare questo dobbiamo imparare a scegliere consapevolmente i cibi e far sì che i cambiamenti che mettiamo in atto siano duraturi e facciano parte di un nuovo stile di vita sano.

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